di Pasquale Golia

Una Parigi-Nizza con un finale thriller così proprio non se la sarebbe aspettata nessuno. Primož Roglič aveva la corsa praticamente in pugno ma nell’ultima tappa è successo l’imprevedibile. Il campione sloveno, tre trionfi alla Parigi-Nizza 2021, cade malamente due volte; tenta di rientrare ma davanti le squadre degli avversari tirano a più non posso e fanno naufragare i suoi sogni di gloria. Ad aggiudicarsi la Cours au soleil è stato, per la seconda volta consecutiva, il tedesco Maximiliam Schachmann (Bora-hansgrohe), resistendo agli assalti di Aleksandr Vlasov e Ion Izagirre (Astana-Premier Tech), mentre il successo di tappa è andato a Magnus Cort Nielsen (EF Education-Nippo) davanti a Christophe Laporte (Cofidis). Si diceva di una tappa condizionata dalla caduta dello sloveno, complice anche un percorso molto difficile con continue curve e saliscende da Plan du Var a Levens. Roglič na prima volta finisce a terra in avvio di tappa ma si rialza prontamente; cade nuovamente nel momento decisivo della frazione battendo ancora il fianco sinistro. Il portacolori della Jumbo-Visma, su una bici non sua, prova a rientrare con l’aiuto di tutti i suoi compagni, mentre in gruppo la Bora – hansgrohe prende la testa per provare ad approfittare della situazione. Lo sloveno non riesce però a rientrare, i suoi compagni non resistono a lungo nelle tirate e lui perde l’occasione decisiva del riaggancio ad una trentina di chilometri dall’arrivo quando intravvede la coda del gruppo ma non ha la forza di raggiungerlo.

Da lì in poi inizia il calvario, Roglic perderà al traguardo oltre 2’ e con essi vittoria finale ed anche il podio. L’ennesima maledizione capitatagli nel giorno decisivo come al Giro d’Italia 2019 ed al Tour de France 2020. Davanti il gruppo prende ulteriore spinta. A quasi un chilometro dalla vetta dell’ultimo GPM di giornata prova ad accelerare Aleksandr Vlasov ma Schachmann non si fa sorprendere. Negli ultimi 5 km prova ad allungare Sergio Henao (Qhubeka Assos). Ci prova anche Krists Neilands (Israel Start-Up Nation) che si porta al comando con Gino Mader (Bahrain Victorious) e Guillaume Martin (Cofidis).

I tre vengono ripresi in vista dell’ultimo chilometro. A questo punto la vittoria di tappa si gioca in volata con Magnus Cort Nielsen (EF Education-Nippo) che anticipa Christophe Laporte (Cofidis), mentre Maximilian Schachmann, 27enne tedesco, ottiene, così, un insperato bis del successo dello scorso anno. Roglič, invece, guadagna in fretta il bus della squadra, forte però di tre successi di tappa. Per la cronaca lo sloveno non ha ritirato sul podio neppure la sua maglia verde di vincitore della classifica a punti. Al suo posto è salito un rappresentante della Jumbo-Visma.  Nonostante la caduta il più forte è apparso lui in prospettiva Tour de France.

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