Le disposizioni della LND in merito all’utilizzo a calciatori UNDER stabiliscono che le Società hanno l’obbligo di rispettare, sin dall’inizio e per l’intera durata delle gare e, quindi, anche nei casi di sostituzioni successive, la disposizione minima di impiego dei calciatori UNDER. Resta inteso che, in relazione a quanto precede, debbono eccettuarsi i casi di espulsione dal campo e, qualora siano già state effettuate tutte le sostituzioni consentite, anche i casi di infortuni dei succitati calciatori. L’inosservanza delle predette disposizioni, ivi comprese quelle facoltativamente stabilite dai Consigli Direttivi dei Comitati, se ed in quanto deliberate dagli stessi Consigli Direttivi dei Comitati e approvate dal Consiglio di Presidenza della Lega Nazionale Dilettanti, sarà punita con la sanzione della perdita della gara prevista dall’art. 17, comma 5, del Codice di Giustizia Sportiva.”

Il nobile scopo dovrebbe essere la valorizzazione dei talenti che potrebbero rimanere tali se non venissero schierati normalmente utilizzati delle proprie società.

Ma a cosa serve un obbligo se parliamo di talenti?

Se la valenza di un giovane è tale da essere indispensabile o quantomeno attenzionato, giocherebbe anche senza la direttiva normativa, se il giovanotto è bravo avrà spazio a prescindere l’anno di nascita, rapportando le proprie capacità alla categoria più calzante.

Una regola che forse crea solo danni, spesso accade vedere giocare ragazzini schierati indipendentemente dall’età e ragazzini tecnicamente per nulla adatti alla categoria, messi in campo giusto solo per ottemperare agli obblighi della LND. Schierare “per forza di cose” giovani non adatti toglie spazio ad altri ottimi calciatori la cui colpa è essere OVER, magri anche per un solo anno di differenza, costretti a giocare in categorie inferiori o addirittura a smettere.

Un gioco-forza che favorisce chi? È accettabile che queste promesse del calcio abbiano già dei procuratori? Tesserare ragazzi under solo per avere in rosa il numero giusto da impiegare senza conoscerne le doti ma esclusivamente su “raccomandazioni” dei saccenti di turno è la strada giusta?

Troppi e tanti punti di domanda che dovrebbero porsi le società capaci di pagare anche somme importanti per un prestito, riconoscendo commissioni al presentatore, attenendosi solo a “curriculum” che arrivano da procuratori, scuole calcio e osservatori che in realtà forse sono solo a caccia del proprio guadagno. Per fortuna ci sono le eccezioni, gente seria e preparata che in sincerità punta veramente sul talento di un giovane, a prescindere il proprio tornaconto, favorendo la scalata delle categorie a vantaggio delle reali doti tecniche.

L’obbligo della LND potrebbe essere anche rivisto, rimodulato, magari imponendo che un under tesserato resti nella società per almeno tre anni anche se non più nella condizione di “giovane da impiegare obbligatoriamente”. Potrebbe la LND “imporre” un settore giovanile obbligatorio, magari anche con incentivi, per favorire la crescita e sbaragliare così i faccendieri che sfruttano e non pensano al bene del ragazzino.

Prima ancora di sfruttare i ragazzi per poi ignorarli appena fuori età, bene sarebbe continuare a tutelarli e farli crescere magari anche a sfavore di tanti ex ormai in età avanzata che tolgono spazio e soprattutto risorse a società che per un anno recitano la parte del leone per poi fallire miseramente l’anno successivo per mancanza di fondi.

Un sistema che potrebbe essere rivisto, certamente in sinergia con le tante società che pensano ma non dicono.

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