CASSANO SYBARIS 1 – ROSSANESE 3


CASSANO SYBARIS: Perri, D’Amore, Pedico, Aita, Ripoli, Cruscomagno, Perciaccante (73’ Bosco), Graziadio C., Galati, ‘ Yaya, Santoro (90’ Ndiaye) – All. Carlo Cimicata

ROSSANESE: Vulcano, Villella, Carrozza, Attadia (90’+2’Cetere), Granata, Catalano, Casacchia F. (82’ Canaliu), Sifonetti, Raiolo (53’ Scalise), Bongiorno, Le Voci (77’ Abenante) – All. Luca Aloisi

Arbitro: Gervasi Alessandro (sez. Cosenza)

Assistenti: Gaetano Tommaso (sez. Lamezia Terme) – Crosta Giuseppe (sez. Lamezia Terme)

Marcatori: 10’ Le Voci (R), 15’ Cruscomagno (CS), 50’ Bongiorno (R), 90’ rigore Bongiorno (R)

Ammoniti: D’Amore (CS), Pedico (CS), Graziadio C. (CS), Villella (R), Carrozza (R), Granata (R)

Recupero: PT 1’ – ST 4’

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Vince ma non convince la Rossanese. Gara gestita quasi interamente dal Cassano Sybaris e non tragga in inganno il risultato finale a favore dei bizantini, frutto delle due uniche occasioni avute e di un rigore allo scadere su un episodio che in settimana ha caratterizzato le discussioni sportive anche in nella massima serie.

Nella Rossanese pesa non poco l’assenza di Vito Zangaro fermo per scontare un turno di squalifica, il Cassano Sybaris deve fare a meno di Francese e Cristaldi per lo stesso motivo del collega rossoblù con Galati, Ripoli e Perciaccante reduci da una settimana di lavoro ridotto causa infortunii.

La Rossanese vista oggi è molto lontana da quella abituati a vedere, quella vista oggi risulta difficile identificarla come “seconda in classifica”. Paradossalmente squadra scesa in campo con paura, attenti prima a non prenderle, con gioco assente e affidando la propria fase offensiva a lanci dalla difesa per Bongiorno, elemento che merita sicuramente altri palcoscenici.

Al 10’ punizione di Sifonetti quasi dalla mediana, palla in area dove sbuca Le Voci che di testa mette in rete. Reazione immediata dei locali, al 14’ Perciaccante esalta la bravura del portiere Vulcano bravo a deviare in angolo un tiro da fuori area diretto nel sette.

Il pareggio arriva appena un minuto dopo, al 15’ quando il caparbio Cruscomagno recupera palla al limite dell’area avversaria e lascia partire un tiro che questa centra l’obiettivo.

La pressione del Cassano Sybaris non cala, la rete del pareggio aumenta l’autostima e la trama non cambia con la Rossanese ferma e ancor di più paurosa. Il riposo giunge con i locali che non hanno nulla da invidiare ai più quotati avversari.

Al rientro il tecnico Aloisi inverte l’esterno Villella con il centrale Carrozza, arretra a centrocampo Sifonetti lasciando centrale d’attacco Bongiorno a fare da boa. Su azione del Cassano Sybaris, ruba palla Granata che si traveste da playmaker e lancia centralmente Bongiorno, bravo nell’inserirsi, che solo davanti al portiere mette in rete e porta in vantaggio la Rossanese.

All’88’ palla d’oro per Yaya in area per riequilibrare l’andamento con palla poco alta sulla traversa. Al 90’ l’episodio del rigore, molto simile a episodi che nell’ultima settimana hanno fatto discutere anche in serie superiori. Palla che carambola sul braccio di D’Amore, gesto involontario, ma che determina la decisione del sig. Gervasi che applica la nuova normativa.

Rossanese che continua la sua ottima annata, conquistare tre punti con una mediocre prestazione è un segnale importante, il passato insegna, quando è l’anno giusto tutto fila bene. Probabile che sia stata questa una “giornata no”. Risultato negativo ma che sicuramente farà bene alla compagine locale, ora più consapevole dei propri mezzi, sostenuto dal gruppo ultras Cani Sciolti tornato a incitare la squadra.

Nota anche l’arbitro Gervasi. Di solito si parla dei direttori di gara sottolineando gli errori, giusto è invece citarli anche e soprattutto quando si distinguono in positivo elevando la categoria. Il sig. Gervasi è stato praticamente perfetto, ben coadiuvato dai propri assistenti, sempre vicino all’azione, ha diretto con personalità e autorità senza mania di protagonismo.

 Bello il momento pre e post gara tra i Cani Sciolti di Cassano e la Brigata Bizantina di Rossano che hanno testimoniato a tanti che è “normale” tifare la propria squadra accogliendo e rispettando gli avversari.

 

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