E’ il direttore generale della Morrone, Marco Chiappetta, a parlare a nome del club a due giorni dalla partita che vale un’intera stagione. «E’ stata un’attesa più lunga del solito ed è normale che l’adrenalina cresca con l’avvicinarsi del fischio d’inizio – spiega – Per noi però è un onore disputare partite del genere, sono gare per cui si lavora un anno intero. Bisogna vivere questi 90’ con gioia e riteniamo una fortuna ritrovarsi protagonisti di una finale vera e propria».

Stranges e il suo staff hanno affrontato l’intera settimana infondendo tranquillità allo spogliatoio e preparando al meglio il pomeriggio del D’Ippolito. «Abbiamo lavorato bene – aggiunge il dg – c’è la giusta serenità nel gruppo. Io ho giocato più di mille volte nella mia mente questa partita e sono state mille gare differenti, sebbene con un unico identico esito».

Partita con i gradi di matricola terribile, la Morrone ha saputo ritagliarsi dapprima uno spazio importante fino a conquistare il primo posto in classifica quando tutti davano per chiuso il campionato. «La promozione non era l’obiettivo iniziale – evidenzia Chiappetta – ma i nostri progetti si sono evoluti grazie alle prestazioni della squadra. L’attività che viene svolta è chiaramente finalizzata al riscontro sportivo, ma gli investimenti fatti dalla proprietà abbracciano anche altri ambiti come il vivaio e le strutture».

La stagione ha vissuto momenti esaltanti come il pomeriggio di Amantea in cui i granata hanno superato il Sambiase, ma altri completamente da dimenticare come il derby con la Brutium vinto sul campo e sovvertito dalla giustizia sportiva. Il direttore generale della Morrone non lascia spazio ad interpretazione. «Quella storia è un capitolo chiuso, una storia triste non tanto per i tre punti persi, ma per il contorno e per le realtà che abbiamo scoperto. A noi piace lo sport e la posizione in classifica è figlia esclusivamente del sacrificio e del sudore del nostro tecnico, del suo staff e di ogni calciatore. Di tutto ciò andiamo assolutamente orgogliosi perché, come ha detto il nostro capitano Roberto Granata, il campo ha già espresso il suo verdetto». 

A prescindere dal salto o meno in Eccellenza, la Morrone ha tracciato le linee guida per il futuro con la conferma, a marzo, di direttore sportivo e allenatore. «Prolungare il rapporto con Principe e Stranges a campionato terminato, sarebbe stato riduttivo. Noi, nel momento in cui abbiamo capito di essere soddisfatti del contributo fornito, non abbiamo avuto bisogno di aspettare oltre. Ritengo che i motivi siano di facile lettura per tutti quanti».

Anche il settore giovanile vive un momento magico. Al trofeo “Aspettando Gaetano Scirea” la Morrone ha conquistato due coppe su tre. I Giovanissimi aspettano di giocare i playoff mercoledì e la Juniores un giorno prima affronterà, tanto per gradire, il Sambiase in semifinale. «E’ quello che noi volevamo. Se da un lato stiamo cercando di regalare al club una categoria adeguata al blasone che l’accompagna, dall’altra siamo intenzionati a crescere in casa chi poi indosserà la maglia granata. Ci sentiamo più forti per aver incontrato tre persone come Raffaele Pizzino, Giuseppe Verduci e Maurizio Guzzo che sono entrate a fare parte della nostra famiglia».

Tornando a Vigor Lamezia-Morrone, però, Chiappetta ha le idee chiarissime: «Vorrei scendere in campo insieme ai miei ragazzi perché è una partita che nessuno di noi dimenticherà mai. Ma, ribadisco, deve essere un piacere far parte della contesa».

CS AC MORRONE


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